Confagricoltura. Decreto flussi. Positive le novità, su assunzioni e contratti
Verona, 5 dicembre 2025 – Confagricoltura Verona accoglie positivamente le novità introdotte dalla legge di conversione del Decreto flussi, che ha recepito anche alcune proposte dell’associazione. Il testo è stato approvato in via definitiva in Senato e stabilisce ogni anno le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari per lavoro subordinato, stagionale e autonomo. Sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona: “Da considerare un passo in avanti l’allungamento del termine sia per la conferma dell’interesse ad assumere da parte del datore di lavoro, che passa da 7 a 15 giorni, sia per la sottoscrizione del contratto di soggiorno, che sale da 8 a 15 giorni dall’ingresso in Italia. In entrambi i casi le nuove scadenze evitano il rischio, che si è verificato spesso negli scorsi anni, di compromettere l’iter di ingresso e di assunzione del lavoratore a causa dell’esiguità dei giorni a disposizione per le procedure. Rimane il nodo del click day, che non è stato ancora superato, e la problematica annessa dei tempi eccessivi. Noi, con l’inizio della raccolta della frutta e delle orticole, abbiamo necessità di avere il supporto degli stagionali in primavera, ma ogni anno i lavoratori arrivano molto più tardi, creando parecchie difficoltà alle imprese agricole. Speriamo che anche questa parte, in futuro, venga migliorata, anche con l’adeguamento delle piattaforme informatiche”. Il Veneto è tra le regioni che necessitano maggiormente di manodopera, con Verona in testa. Nel 2024, su 76.000 lavoratori assunti in Veneto nel comparto agricolo, 24.000 sono stati impiegati nella provincia scaligera. Oltre il 70% dei lavoratori nei campi è straniero, con provenienza dal Nord Africa, dall’India, dall’Albania e dalla Romania. Il fabbisogno nella provincia scaligera, secondo i dati in possesso a Confagricoltura, è di circa 1.500 permessi all’anno. “Particolarmente difficile è il reperimento della manodopera necessaria alle operazioni di raccolta, di potatura e di altre attività stagionali – spiega De Togni -. Confagricoltura, per le aziende associate, ha avviato un lavoro importante per avvicinare domanda e offerta di lavoro e per rendere sempre più trasparente e sostenibile il lavoro in appalto. Bisogna, tuttavia, rafforzare i percorsi di formazione e di integrazione, dato che, secondo i dati dell’ente bilaterale veronese Agribi, per un lavoratore straniero è fondamentale conoscere non solo la lingua italiana, ma anche direttive e regole per adottare comportamenti sicuri. Per un lavoratore straniero, infatti, il rischio di incorrere in un infortunio, è quattro volte maggiore rispetto ad un bracciante italiano”. Una notizia positiva, dunque, per il mondo agricolo, che ha bisogno di normative semplici e facilmente applicabili, tenuto conto anche dei problemi, sopra citati, cui lo stesso deve prestare attenzione.
Pierantonio Braggio