Franco Branciaroli al Salieri con Sior Todero Brontolon, nella regia di Paolo Valerio | mercoledì 10 dicembre, ore 20:45
Uno dei personaggi più scomodi e irresistibili della maturità goldoniana torna in scena con una nuova veste.
La rilettura, condotta con rigore filologico, è arricchita dall’originale intuizione di Paolo Valerio che trasforma le marionette nell’ ego dei personaggi.
Il brontolón interpretato da Branciaroli diventa così un burattinaio.
Un gioco di teatro dentro il teatro, dove i fili che sorreggono le figure sembrano gli stessi che Todero tenta di tirare nella vita di tutti gli altri.
E alle donne spetta la parte più lucida della vicenda.
Una casa abitata da marionette e un uomo imperioso che muove fili e destini. Sior Todero Brontolon di Carlo Goldoni torna in nuova veste al Teatro Salieri di Legnago mercoledì 10 dicembre alle 20:45, affidato ad un mattatore della scena come Franco Branciaroli, che restituisce tutta la forza teatrale di uno dei personaggi più scomodi e irresistibili della maturità goldoniana. Una rilettura fedele al testo e al suo impianto, arricchita allo stesso tempo da un’originale intuizione, con le marionette in scena accanto agli attori come loro ego. La regia di Paolo Valerio, infatti, intreccia fin dal primo sguardo realtà e finzione, aprendo la strada a un gioco teatrale che amplifica le tensioni e le fragilità della famiglia di Todero. E accanto a Branciaroli, altri nove interpreti danno voce ad una drammaturgia che mantiene intatta la musicalità della lingua goldoniana, conservando il ritmo serrato di una commedia dove ogni battuta ha il potere di spostare l’equilibrio dell’intera vicenda.
La storia è quella di un burbero burattinaio, avaro, irritante con la servitù, opprimente con il parenti, diffidente e permaloso verso il mondo. Todero decide per tutti, per il figlio, per i domestici e soprattutto per la nipote Zanetta, destinata a un matrimonio imposto per convenienza. Ma attorno al brontolòn per eccellenza, un controcanto femminile riesce ad incrinare il suo potere e, come spesso accade nelle opere di Goldoni, alle donne spetta la parte più lucida della vicenda, capaci di ricomporre i conflitti e di condurre la storia verso un lieto fine, solo in apparenza stabile. È un ribaltamento sottile e decisivo, che oggi risuona ancora con forza raccontata dalla penna di uno dei più fini osservatori dell’animo umano.
La tradizione della famiglia di Todero - marionettisti da generazioni - diventa così il punto di contatto tra il Goldoni del Settecento e una scena capace di parlare anche al presente. Le marionette non sono infatti un semplice elemento estetico, ma diventano prolungamento dell’anima della scena: ego dei personaggi, proiezioni dei loro timori, specchio dei rapporti di forza. Appese, smontate o improvvisamente animate, popolano la casa di Todero con una vitalità inquieta. E la famiglia si ritrova condannata a convivere con le proprie ombre, corpi di legno inseparabili dagli umani, misteriosi e inquieti che osservano e rivelano, con la loro fragilità esposta, ciò che la commedia spesso lascia sottotraccia. Ne nasce così un gioco di teatro dentro il teatro, dove i fili che sorreggono le figure sembrano gli stessi che Todero tenta di tirare nella vita di tutti gli altri.
Il lavoro di Branciaroli si muove su questo doppio livello. Costruisce un Todero autoritario e controllore, ma anche segnato da incrinature che emergono proprio nel confronto con le marionette e con una famiglia che non accetta più di essere manovrata. In scena, insieme a Branciaroli, Piergiorgio Fasolo, Maria Grazia Plos, Roberta Colacino, Riccardo Maranzana, Andrea Germani, Valentina Violo, Ester Galazzi, Emanuele Fortunati e Alessandro Albertin. Le scene e i costumi di Marta Crisolini Malatesta definiscono uno spazio sospeso tra realtà e immaginazione le luci di Gigi Saccomandi accompagnano l’altalena emotiva dello spettacolo le musiche di Antonio Di Pofi e i movimenti scenici di Monica Codena completano la partitura di un lavoro che intreccia tradizione e visione contemporanea. Lo spettacolo è una coproduzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, del Centro Teatrale Bresciano e del Teatro de gli Incamminati.
I biglietti sono disponibili online (https:www.boxol.itnextitTeatroSalierievents591405) o alla biglietteria del Teatro Salieri. Lo spettacolo fa parte dell’abbonamento Smeraldo, che comprende nove titoli a scelta delle rassegne Prosa-Brillante e Gold, e dell’abbonamento Prosa-Brillante, con sei spettacoli tra grandi classici e nuove drammaturgie.
Biglietteria Teatro Salieri
biglietteriateatrosalieri.it | 0442-25477
Aperta dal martedì al venerdì, 10:00-12:30 e 15:00-18:00, il sabato 10:30-12:30
Nei giorni di spettacolo anche un’ora prima della rappresentazione