Camera di Commercio di Verona: segnali di ripresa per l’export. Nei primi nove mesi 2025, spedizioni veronesi, in crescita dell’1,9%, in controtendenza, rispetto a media regionale (-0,6%)
“Segnali di ripresa, per l’export veronese, che, nei primi nove mesi dell’anno, raggiunge quota 11,4 miliardi di euro, in aumento dell’1,9%, rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Secondo le elaborazioni della Camera di Commercio di Verona, su base Istat, la crescita – in gran parte ottenuta grazie alla domanda Ue - si pone in controtendenza rispetto al dato medio regionale (-0,6%) e a quello della maggior parte delle province venete. A livello nazionale invece si è registrato un aumento a valore delle esportazioni (+3,6%), sintesi di dinamiche differenziate dove a trainare la crescita sono Centro e – in misura più contenuta – Nord e Sud mentre si rileva un’ampia contrazione per le Isole.
“Dai primi nove mesi dell’anno arrivano segnali positivi per le nostre esportazioni: si tratta di una prima crescita dopo un semestre in linea con l’anno precedente e un primo trimestre che aveva registrato un calo – commenta Michelangelo Dalla Riva, segretario generale dell’ente camerale scaligero. – Tra gli aspetti più incoraggianti c’è sicuramente il recupero della Germania, mercato chiave per il nostro export, mentre la contrazione degli Stati Uniti riflette un contesto economico e geopolitico complesso, in cui pesano anche i dazi introdotti nei mesi scorsi”. Per quanto riguarda il mappamondo delle spedizioni made in Verona, la Germania si conferma la prima piazza di destinazione, con una quota di 2,1 miliardi di euro, e in aumento del 6,8%. In crescita anche Francia (+2,4%), Spagna (+6,5%) e Polonia (+12,5%), rispettivamente secondo, terzo e quinto mercato. Segno meno per la quarta area di sbocco, gli Stati Uniti, che cala di oltre il 6%. Tra i Paesi presenti nelle prime dieci posizioni – che complessivamente rappresentano il 62,5% del totale delle esportazioni – in luce verde Austria (+7%) e Croazia (+7,2%) mentre perdono quota Regno Unito (-7,8%), Belgio (-2,4%) e, in particolare, Svizzera (-18,1%). Sul fronte della tipologia delle produzioni, crescono le spedizioni di prodotti alimentari (+7,7%), macchinari (+2%), tessileabbigliamento (+3,6%), ortofrutta (+7%), termomeccanica (+12,3%), e mobili (+15,1%), mentre si misurano diminuzioni per calzature, vino e marmo”. I numeri, rispecchiano i fatti, che, da quanto, sopra, si legge, sono abbastanza soddisfacenti, soprattutto, se tali fatti-export, si riveleranno, come segno positivo, per ulteriori passi avanti.
Pierantonio Braggio