Inclusione è stata la parola che ha aperto l’incontro del 3 dicembre all’Ufficio Scolastico Territoriale di Verona, voluto e organizzato dal dirigente all’istruzione Amelio Sebastián. Non una cornice formale, ma una scelta precisa, nata dall’esigenza di dare continuità a un lavoro che mette in dialogo scuola, famiglie e territorio. Da qui ha preso forma il percorso Famiglie e scuola. Insieme per l’inclusione, che accompagnerà il territorio veronese fino a giugno 2026.
Non un progetto calato dall’alto, ma una trama costruita passo dopo passo. «Se non lavoriamo insieme, restiamo fermi», ha detto Sebastián aprendo i lavori. Una frase asciutta, pronunciata senza enfasi, che ha chiarito fin da subito l’impostazione dell’incontro: niente dichiarazioni di principio, ma responsabilità condivise.
All’appuntamento, ospitato dalla Scuola Polo Inclusione IC Vigasio “Rita Levi Montalcini”, hanno partecipato figure diverse per ruolo e competenze, riunite attorno allo stesso tavolo proprio per volontà del dirigente all’istruzione. C’erano il professor Angelo Lascioli, la dottoressa Licia Girlanda dell’Associazione FRA delle Famiglie ADHD, i rappresentanti di AIFA APS e del Gruppo Veneto ADHD, il Comitato tecnico scientifico del CTS di Verona. Accanto a loro, la professoressa Roberta Silva dell’Università di Verona, i docenti dell’Istituto Salesiano San Zeno con il professor Zamboni, insieme alle coordinatrici degli Sportelli Autismo e Di.Co.Help. Volti già noti e nuove presenze, in una sala che ha restituito l’immagine di una comunità educante che prova a riconoscersi come tale.
Il cuore del percorso resta una visione dell’educazione che mette al centro la relazione. Una scuola che ascolta, che accoglie, che non lascia indietro. Un’idea che richiama la tradizione salesiana, più volte evocata durante l’incontro: educare come “cosa di cuore”. «L’Albero dell’Inclusione che abbiamo costruito con i ragazzi non è un oggetto decorativo, ha spiegato il professor Zamboni ,ma un modo per dire che ciascuno si regge anche grazie agli altri». Sulla stessa linea la professoressa Roberta Silva, che ha ricordato come «le famiglie non debbano sentirsi sole, mai».
Il percorso è scandito anche da segni concreti. L’Albero dell’Inclusione, realizzato dagli studenti dell’Istituto Salesiano San Zeno e acceso il 9 dicembre presso il Provveditorato, e il Presepe della tradizione veronese, realizzato dagli studenti di Sant’Ambrogio e premiato a livello regionale, diventano così simboli visibili di un lavoro quotidiano fatto di relazione e appartenenza. Un’opera, quest’ultima, che verrà donata all’Ufficio Scolastico Territoriale come gesto di comunità.
Nei prossimi mesi il progetto proseguirà con gli incontri “In ascolto delle famiglie”, mentre il cammino si concluderà il 16 giugno con un convegno dedicato alla Giornata Mondiale della Neurodivergenza. Come ha ricordato il dirigente Amelio Sebastian, «il nostro compito non è chiudere strade, ma tenerle aperte». Una frase che riassume bene lo spirito di un incontro nato da una volontà precisa e tradotto in un percorso condiviso.