Nel 2025 Piero Braggio si è distinto per un’attività giornalistica di particolare rilievo per la città di Verona capace di coniugare informazione, attenzione al territorio e profondità culturale. Un lavoro costante e riconoscibile, che gli vale il titolo di Veronese dell’Anno e che conferma il valore di un modo di fare giornalismo serio, accessibile e vicino alla comunità.
Nel raccontare l’attualità cittadina, Braggio ha sempre scelto uno stile misurato e riflessivo, attento ai fatti ma anche alle persone. La sua scrittura evita il sensazionalismo e privilegia il contesto, offrendo ai lettori strumenti per comprendere ciò che accade, piuttosto che limitarsi a registrarlo. È un giornalismo che nasce dall’ascolto e che mantiene un legame saldo con la realtà veronese, osservata con partecipazione e spirito critico.
Alla base di questo approccio c’è un percorso culturale costruito nel tempo. Significative sono state anche le esperienze maturate in Germania, che hanno contribuito ad ampliare lo sguardo di Braggio e a rafforzare una sensibilità europea ben riconoscibile nei suoi scritti. Il confronto con una diversa tradizione culturale e intellettuale ha inciso sul suo modo di interpretare il presente, rendendo il suo lavoro giornalistico capace di collegare il locale a una prospettiva più ampia.
Accanto all’attività giornalistica, Piero Braggio ha infatti portato avanti negli anni un coerente impegno editoriale e culturale. I suoi libri rappresentano un naturale prolungamento del lavoro di riflessione che accompagna anche la sua attività professionale. Tra questi spicca A colloquio con Goethe. Fantasia, un’opera costruita come un dialogo immaginario con il grande autore tedesco, che diventa occasione per interrogarsi sul valore della cultura, della formazione e del pensiero europeo. Un libro che unisce divulgazione e profondità, confermando l’interesse di Braggio per i grandi temi della tradizione culturale continentale.
Il suo percorso si inserisce inoltre in una tradizione di impegno culturale riconosciuta anche a livello cittadino. Presso il Consorzio ZAI di Verona è stata infatti intitolata una sala all’attività svolta dal padre Guido Braggio, a testimonianza di un legame duraturo con il tessuto economico e culturale della città e di una storia familiare segnata dall’attenzione al bene comune.
Il riconoscimento di Veronese dell’Anno premia così non solo il lavoro svolto nel 2025, ma un percorso coerente che nel tempo ha saputo unire giornalismo e cultura, radicamento locale e apertura europea. Un modo di raccontare Verona con rispetto, competenza e senso civico, contribuendo ogni giorno a costruire un’informazione che resta un servizio essenziale per la comunità.