Mercosur: Coldirettifiliera Italia, il rinvio della firma dell’accordo Mercosur è vittoria degli agricoltori. 19 dicembre 2025
“Nei primi dieci mesi, le importazioni agroalimentari dai paesi sudamericani, sono aumentate del 17%. “Il rinvio della firma dell’accordo Mercosur è una vittoria di tutti gli agricoltori: abbiamo portato avanti un lavoro a tutti i livelli, italiano e comunitario, per denunciare gli enormi rischi, connessi alla firma di un’intesa priva di garanzie, per le aziende agricole e per la salute stessa dei cittadini consumatori”. E’ quanto dichiarano il presidente e il segretario generale di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, in merito al rinvio della firma del patto commerciale con i Paesi sudamericani, decisa dopo il Consiglio Ue a causa della contrarietà dell’Italia e della Francia, sostenuta dalle migliaia di agricoltori, scesi in piazza a Bruxelles. “Davanti alle follie della Von der Leyen e alla sordità dei Commissari, che abbiamo incontrato in queste ore, fin dal primo momento abbiamo sostenuto che l'unico argine potesse essere rappresentato dai Capi di Stato e di Governo. Diamo dunque merito al Governo italiano e alla rappresentanza francese di essersi battuti per far valere le ragioni degli agricoltori, contro l’opposizione della Commissione e di tutti gli altri Paesi che spingevano per la firma immediata - spiegano Prandini e Gesmundo -. L’obiettivo è ora quello di correggere le evidenti storture dell’intesa, affermando con forza il principio di reciprocità e rafforzando i controlli, senza i quali si apre la porta alla concorrenza sleale ai danni degli agricoltori europei, sacrificati sull’altare di altri interessi commerciali, senza dimenticare i pericoli per la salute dei consumatori. Il rinvio del Mercosur è una prima scelta giusta, ora serve un cambio di passo sul bilancio post 2028, che oggi penalizza in maniera inaccettabile gli agricoltori”. “Abbiamo sostenuto sin dall’inizio di essere a favore di un accordo, con un’area del mondo di circa 270 milioni di persone, ma solo trovando prima un modo di non farne pagare il prezzo agli agricoltori europei – rileva Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia -. Non si vanifichi quest’ulteriore mese e si trovino le giuste soluzioni sia di miglioramento dell’accordo che di ripensamento sui tagli Pac fondamentali per la Filiera agro-alimentare europea e per i nostri consumatori”. L’accordo ignora completamente le discrepanze, negli standard produttivi tra Europa e Mercosur. Nei campi sudamericani, si usano ancora ampiamente sostanze bandite da anni in Ue, da fungicidi a insetticidi, fino a erbicidi: in Brasile il 30% dei prodotti chimici è vietato nel Vecchio Continente. Non mancano criticità ambientali, in primis la deforestazione, e violazioni dei diritti dei lavoratori. Mentre l’export europeo punta, su beni industriali (macchinari, chimico-farmaceutico), dalle Americhe, arrivano soprattutto materie prime agricole ed energetiche, favorite dall’abolizione dei dazi. Nei primi 10 mesi dal 2025, le importazioni dal Mercosur in Italia sono salite del 17%, sul 2024, sfiorando i 3 miliardi di euro (pari all’intero anno precedente), mentre l’export italiano è sceso del 3%”. Una battaglia giusta, corretta, quella degli agricoltori europei, che, mentre rispettano le norme in essere, vedono importati prodotti, a prezzi concorrenziali, che derivano da un’abbondante uso di quanto, nell’agricoltura europea, è proibito.
Pierantonio Braggio