Verona: nell’anno in corso, export molto positivo. Lo segnala la Camera di Commercio.
Nel primo semestre 2021, Verona supera il gap 2020 e guadagna un 10% in più, rispetto al 2019. Il presidente, Giuseppe Riello: “Il sistema economico scaligero è sempre più competitivo”. Le merci più esportate, nel primo semestre 2021: macchinari, tessile, abbigliamento, bevande, ortofrutta, calzature, marmo, termomeccanica, mobili ed altri prodotti, per un totale di 6.462.515.024.-€.
Il Servizio Studi e Ricerca della veronese Camera di Commercio, propone, dunque, ottime notizie per
per la nostra economia: l’export nel I semestre recupera il gap, perso nel 2020 e supera i livelli pre-Covid guadagnando un 10,2%, per un valore complessivo di merci esportate di 6,5 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo pre-covid, infatti, nel primo semestre 2021 Verona registra un +10,2%, con una crescita dell’export più che doppia rispetto al dato regionale (+5,0%) e nazionale (+4,1%). Per quanto riguarda i Paesi, tra i primi 20, sono invece ancora al di sotto dei dati 2019, Stati Uniti, Regno Unito (probabilmente a causa della Brexit), Russia, Romania e Cina. Buone performance per gli altri mercati di destinazione delle merci veronesi. I diversi settori registrano tutto segno positivo, in questo semestre, rispetto al 2019, fatta eccezione per la termomeccanica, che segna un -1,1%. Quanto ai mercati di destinazione, la Germania rimane il principale sbocco delle merci veronesi con, 1,2 miliardi di euro esportati, in aumento del 15,1%, seguita dalla Francia (661,1 milioni, +13,2%) e dalla Svizzera, che grazie a un balzo del 123% (418,7 milioni di euro), diventa il terzo mercato per le imprese veronesi. Gli Stati Uniti rimangono in stallo, al quarto posto, con una lieve contrazione del 4,1% a 356 milioni di euro. L’export in Spagna, Austria, Belgio, Polonia, Paesi Bassi registra aumenti più o meno consistenti. L’unica nota negativa è il forte arretramento del 20,7% del mercato britannico, dovuto probabilmente, come cennato, alla Brexit. “Verona dimostra le proprie capacità di recupero – commenta Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona – e torna ad essere competitiva sul mercato globale. Dai dati sembra che il tunnel in cui è entrato il tessuto produttivo sia ormai lontano. Anche se ricordo che il sistema artigiano e il mercato interno, ancora, soffrono. In questo caso, a dare una boccata d’ossigeno alle imprese locali del commercio e dei servizi di accoglienza sono stati i turisti che sono affluiti numerosi, quest’estate”. Quanto ai mercati di destinazione (si veda la tabella in calce al testo, NdR), la Germania rimane il principale sbocco delle merci veronesi con 1,2 miliardi di euro esportati, in aumento del 15,1%, seguita dalla Francia (661,1 milioni, +13,2%) e dalla Svizzera che grazie a un balzo del 123% (418,7 milioni di euro) diventa il terzo mercato per le imprese veronesi. Gli Stati Uniti rimangono in stallo al quarto posto con una lieve contrazione del 4,1% a 356 milioni di euro. L’export in Spagna, Austria, Belgio, Polonia, Paesi Bassi registra aumenti più o meno consistenti. L’unica nota negativa è il forte arretramento del 20,7% del mercato britannico, dovuto probabilmente alla Brexit. Circa mercati di destinazione, dopo la Germania, troviamo i seguenti Paesi, ad onorare la nostra produzione: Francia, Svizzera, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Austria, Belgio, Polonia, Paresi Bassi e, quindi, il Resto del mondo. Quanto sopra conferma l’apprezzamento estero, per la qualità del prodotto nostrano, frutto di un’imprenditoria, capace, impegnata e tenace, che, con il suo impegno apporta ricchezza a Verona e al Paese.
Pierantonio Braggio