Il 4 agosto del 1875 ci lasciava Hans Christian Andersen, è stato uno scrittore, un poeta e un drammaturgo danese ed è passato alla storia per le sue fiabe senza tempo. Nacque il 2 aprile del 1805 nei quartieri poveri della città di Odense, città sull'isola di Fionia (Fyn, Danimarca). Ma nonostante questo, i primi anni di Hans Christian furono ricchi di letture. Nel 1819, all'età di 14 anni, il ragazzo decise di lasciare Odense e di trasferirsi a Copenaghen in cerca di migliori opportunità. Nei primi tempi lavorò come garzone di bottega e operaio in una fabbrica di sigarette. Nel frattempo, però, il destino del giovane Hans fu rallegrato da un evento che gli avrebbe cambiato la vita: il tenore italiano Giuseppe Siboni lo fece ammettere alla Reale scuola di canto e ballo del Teatro Reale Danese come soprano. Il ragazzo però dovette ben presto lasciare tale ruolo in quanto il timbro della sua voce, crescendo, era cambiato.
In seguito Andersen venne ospitato in casa di Jonas Collin, consigliere e influente uomo pubblico della capitale. Presso di lui, il giovane conobbe il re di Danimarca Federico VI, che lo prese in simpatia e lo iscrisse a proprie spese alla scuola di grammatica e latino di Slagelse, assegnandogli un appannaggio annuale. Hans poté dunque cominciare un regolare corso di studi, che completò con successo tra il1822 e il 1828. Purtroppo questi anni per lui furono difficili: divenne oggetto di scherno da parte degli altri allievi. Nel 1828, anche grazie all'interessamento del suo mecenate Collin, ottenne l'ammissione all'Università della capitale, presso la facoltà di filosofia.
All'età di 30 anni, dopo aver concluso gli studi, si recò in Italia per pubblicare la sua prima opera, ‘’L’improvvisatore’’, che segnò l'inizio di una lunga carriera e di una ricchissima produzione letteraria che avrebbe compreso opere di tutti i tipi: romanzi, poesie, opere teatrali, biografie, autobiografie, scritti di viaggio, articoli, scritti umoristici e satirici. Tuttavia il nome di Hans Christian Andersen è stato consegnato alla storia della letteratura mondiale soprattutto grazie alla sua produzione di fiabe, di fatto immortali: tra i titoli più noti vi sono La principessa sul pisello, L'Acciarino Magico (1835), La sirenetta (1837), I vestiti nuovi dell'Imperatore (1837-1838), Il brutto anatroccolo, La piccola fiammiferaia, Il soldatino di stagno (1845), La regina delle nevi (1844-1846).
Eppure, come scriveva lui: ‘’La vita di per sé è la favola più fantastica’’.