I DIPINTI DI CARPIONI RITORNANO VISIBILI AL MUSEO DEGLI AFFRESCHI
Per la prima volta dal 1978 quattro dipinti realizzati per la chiesa di San Leonardo in mostra insieme fino al 27 agosto.
Si tratta di un nuovo progetto dei Musei civici, per valorizzare il patrimonio artistico meno visibile e conosciuto.
Le quattro opere tornano visibili al pubblico, fino al 27 agosto, nella speciale esposizione temporanea âRITORNI. I dipinti di Giulio Carpioni per la chiesa di San Leonardoâ al Museo degli Affreschi âG.B. Cavalcaselleâ alla Tomba di Giulietta.
Pitture di gradi dimensioni, olio su tela dellâottavo decennio del XVII secolo, che rappresentano quanto rimane dellâoriginale decorazione di San Leonardo in Valdonega, chiesa di origine romanica che dal 1407 divenne sede dei canonici lateranensi di SantâAgostino. Un luogo oggi dimenticato da molti veronesi e turisti, divenuto privato e non piĂš accessibile da diversi anni.
La mostra, realizzata grazie alla collaborazione con il Museo civico di Bassano del Grappa e di due collezionisti privati, è nata in occasione del generoso comodato dâuso riconosciuto per cinque anni dalla famiglia GĂŠrard ai Musei Civici di Verona del dipinto di Sant'Agostino, una delle quattro opere esposte.
Lâesposizione si compone poi dei dipinti di San Paolo e San Gregorio Magno, del Museo civico di Bassano del Grappa e di quello di San Pietro, provenienti da unâaltra proprietĂ privata. Rappresenta il punto di partenza di un piĂš ampio percorso di valorizzazione avviato dai Musei civici veronesi per far conoscere quella parte di patrimonio storico-culturale della cittĂ meno accessibile o nascosto dai circuiti di visita classici.
Allâapertura della mostra, avvenuta questa mattina negli spazi del Museo degli Affreschi, è intervenuta lâassessora alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice del Musei civici Francesca Rossi e al curatore Luca Fabbri.
âEâ unâinteressante opportunitĂ per ammirare insieme le tele realizzate da Carpioni â ha spiegato lâassessora Ugolini â, dipinti non facilmente accessibili al pubblico, esposti lâultima volta 45 anni fa in occasione della mostra di Licisco Magnagnato âLa pittura a Verona tra Sei e Settecentoâ. Un ringraziamento al Museo civico di Bassano del Grappa e ai due collezionisti privati che hanno collaborato con i loro prestiti alla realizzazione di questo nuovo progetto, una temporanea restituzione del ciclo pittorico di Carpioni, che ricostruisce un tassello importante di un contesto cittadino altrimenti perdutoâ.
Mostra. I dipinti costituiscono quanto di conosciuto rimane dellâoriginale decorazione di San Leonardo in Valdonega. Uno straordinario arredo pittorico andato perduto nel tempo di cui, oltre ai dipinti di Carpioni, si ha ancora traccia della monumentale pala dâaltare di Girolamo dai Libri, esposta al Metropolitan Museum di New York, e si ricorda una tela di Lazzarini, con San Leonardo libera i prigionieri, rubata nel 1983. Di tante altre opere si sono perse le tracce sul mercato antiquario.
I quattro dipinti di grandi dimensioni, permettono di valutare una delle commissioni cittadine piĂš importanti tra quelle ricevute dal pittore, e di misurare lâimpatto che la sua opera ebbe allâinterno del contesto pittorico locale, influenzando unâintera generazione di autori (da Biagio Falcieri a Martino Cignaroli, da Francesco Perezzoli a Carlo Sferini) che dovette formarsi al tempo del soggiorno veronese del maestro.
"Con il nuovo filone espositivo âRitorniâ â ha sottolineato la direttrice Rossi â si punta a ricostruire contesti artistici che sono andati perduti nei secoli, ricomponendo testimonianze importanti che facevano parte del panorama figurativo della cittĂ di Verona e che oggi sono spesso smembrate tra musei e collezioni private italiane e straniere. In armonia con lâallestimento storicizzato della Chiesa di San Francesco al Corso, per la prima volta si è studiato, al centro della navata, un sobrio allestimento concepito per poter proporre in modo dinamico esposizioni a rotazione, riutilizzando in modo virtuoso i pannelli e gli apparecchi illuminotecnici realizzati dai Musei Civici in occasione della mostra su Caroto svolta alla Gran Guardiaâ.