Al Teatro Nuovo il convegno per parlare di legalità nell’anniversario della scomparsa di Peppino Impastato. PIF, super ospite dell’evento, ha incantato 500 ragazzi e ragazze.
Lanciato l’hashtag #sceglilastradaGIUSTA per ricordare che la lotta alle mafie parte dalle scelte quotidiane.
Poche settimane fa la richiesta dei 98 Sindaci di Verona e Provincia per portare a Verona una sezione della Direzione Distrettuale Anti Maria e l’istituzione di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia
Perché è importante ricordare il valore della legalità e cosa significa oggi essere persone di legalità? Cosa insegna Peppino Impastato ai più giovani?
Il 9 maggio 1978, lo stesso giorno del ritrovamento di Aldo Moro, a Cinisi, in Sicilia, veniva ucciso un giovane giornalista e conduttore radiofonico impegnato contro la mafia: Peppino Impastato. A 46 anni dall’anniversario dalla sua morte, Verona gli ha dedicato un convegno per far rivivere i suoi insegnamenti.
Il convegno è stato organizzato da Istituto Copernico Pasoli, Rete Stei e Assessorato alla Sicurezza, Legalità e Trasparenza del Comune di Verona, in collaborazione con il Presidio veronese di Libera e il Teatro Stabile di Verona.
Partendo dal racconto di pagine drammatiche della storia contemporanea e dal sacrificio di coloro che hanno pagato con la vita il coraggio delle loro azioni, ai ragazzi è stato ricordato che essere cittadine e cittadini rispettosi della legalità parte dai gesti di ogni giorno, dal rifiuto dell’omertà e dal senso di responsabilità che porta a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie.
Ragazze e ragazzi hanno gli strumenti per scrivere il futuro del Paese all’insegna della legalità che è bella, pop, di tendenza, se si ha il coraggio di intraprendere percorsi giusti e onesti, sintetizzati dall’hashtag lanciato durante il convegno #sceglilastradaGIUSTA.
Messaggi giunti con voce unanime a partire dai saluti istituzionali dell’assessora alla Sicurezza del Comune di Verona, dal Questore Roberto Massucci, dal Direttore della Scuola di Polizia di Peschiera Gianpaolo Trevisi, fino alle parole di PIF, relatore speciale della mattinata.
“Sono numerosi gli eventi organizzati per promuovere la cultura della legalità – commenta l’assessora alla Sicurezza – ma oggi è una giornata davvero speciale resa possibile dalla collaborazione delle Istituzioni e del mondo della Scuola. Vedere il teatro gremito di studenti, studentesse e insegnanti è la realizzazione di un sogno. Questo convegno infatti è nato da incontri e sensibilità per proporre un modello alle nuove generazioni. Le nostre esistenze sono legate alle persone a cui ci ispiriamo, agli amici che frequentiamo. Per questo è fondamentale proporre ai giovani figure di riferimento come Peppino Impastato, di cui non si parla abbastanza. Nato e cresciuto in un contesto di mafia, questo ragazzo siciliano ha combattuto la mafia con gli strumenti propri dei ragazzi: la freschezza, l’energia, l’ironia. Ha rotto gli schemi, ha scardinato un sistema, difendendo le proprie idee e pagando con la vita questa scelta di coraggio”.
Il tema della legalità è di grande attualità, come ha ricordato l’assessora alla Sicurezza: “Pochi giorni fa i Sindaci della Provincia di Verona hanno sottoscritto una lettera con la richiesta unanime di portare a Verona una sezione della Direzione Distrettuale Anti Maria (D.D.A.) e l’istituzione di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia. Il presidio del territorio non ha colore politico, ma è una realtà da organizzare con ogni strumento a disposizione, a partire da una rivoluzione culturale”.
Il super ospite PIF ha ricordato l’importanza della figura di Peppino Impastato nella lotta alla mafia: “Il mito di Peppino Impastato va alimentato, soprattutto nei ragazzi, perché attesta che anche l’impossibile è possibile. Come raccontare la mafia ai giovani? La mafia oggi va presentata come qualcosa di raggiungibile; Peppino Impastato era un ragazzo, un giovane che ha combattuto la mafia con l’umorismo, con quel linguaggio che appartiene ai giovani. È importante tenere viva la riflessione sulla mafia perché è un fenomeno ancora esistente, che va contrastato partendo soprattutto dall’educazione dei più giovani.
Per questo, come sosteneva Peppino Impastato, la bellezza è l’antidoto più forte alla cultura di mafia. Difendiamo la bellezza!”.
E ancora: “La lotta alla mafia è una lezione di vita: 40 anni fa sarebbe stato impensabile scardinare la mafia, oggi invece è realtà. Se ci interroghiamo sul senso del sacrificio di Falcone e Borsellino, la risposta è che questo dipende da noi. La grande lezione di Peppino Impastato è stata trattare la mafia con ironia e coraggio. Perché le leggi esistono, ma è l’impegno dei cittadini che fa la differenza”.
Gianpaolo Trevisi ha presentato il progetto “I ponti di Peppino e quelli di Verona”.
Un racconto di parole e immagini viaggiando tra i ponti di Verona. Luoghi di incontro e di storie quotidiane.
Un invito ad abbattere muri e costruire “ponti”, creare occasioni di incontro, unione di luoghi e persone, per scrivere un nuovo corso della storia.