VENERDI’ 24 MAGGIO UN CONVEGNO E UNA MOSTRA FOTOGRAFICA PER I 50 ANNI DEL SERVIZIO CIVILE ALL’OPERA DON CALABRIA
Un convegno e una mostra fotografica per celebrare i 50 anni del Servizio Civile all’Opera Don Calabria. L’appuntamento è per questo venerdì 24 maggio, alle Casa Madre a San Zeno in Monte, con l’inizio dell’incontro alle ore 17.
“Un tema di fortissima attualità – sottolinea l’assessore alle Politiche giovanili – se 50 anni fa veniva istituito il servizio civile con il percorso dell’obiezione di coscienza, mettendo in discussione la leva militare obbligatoria, oggi vediamo come la politica riesce a riportarci indietro, riproponendo irresponsabilmente, in un clima di forte conflittualità globale, di armare i giovani e le giovani. Unito ai sempre più ridotti investimenti fatti dal Governo in favore del servizio civile universale, che nell’ultimo anno ha portato alla scomparsa di decine di migliaia di posti, allontanandoci dall’obiettivo di rendere il Servizio Civile davvero universale e dalla possibilità di assicurare a tutti i giovani l’opportunità di impegnarsi per la propria comunità e il bene comune. Ripercorrere la strada di questi 50 anni non è un mero esercizio di memoria, ma l’azione per continuare a costruire un futuro di opportunità e pace”.
La mostra, realizzata dall’Ufficio Servizio Civile dell’Opera in collaborazione con il Movimento Nonviolento, sarà visitabile liberamente a San Zeno in Monte fino al 9 giugno, mentre dal 10 al 30 giugno verrà allestita al Centro Polifunzionale Don Calabria di via San Marco, 121 a Verona.
Si tratta di 30 pannelli autoportanti che nella prima parte ripercorrono con foto e documenti la storia dell’obiezione di coscienza in Italia dal dopoguerra all’istituzione del Servizio Civile Nazionale nel 2001 per arrivare fino all’attuale Servizio Civile Universale.
La seconda parte è dedicata alla storia del Servizio Civile nell’Opera Don Calabria, cominciando proprio con i primi obiettori di via Roveggia e proseguendo con le centinaia di giovani che hanno svolto servizio nei decenni successivi.
Un focus particolare riguarda i progetti attuali in Italia e all’estero, con 71 giovani impegnati in questo momento come Operatori Volontari nelle comunità calabriane.
Programma convegno del 24 maggio
L’appuntamento vedrà gli interventi di don Antonio Mazzi, collegato in video; Giuseppe Merlin, tra i primi obiettori di coscienza; Mao Valpiana, del Movimento Nonviolento; fratel Lino Busi, dell’Ufficio Servizio Civile Universale dell’Opera; l’assessore per le Politiche giovanili del Comune di Verona; delegati regionali degli Operatori Volontari del S.C.U. del Veneto. A coordinare Roberto Alberti, responsabile del Servizio Civile Universale dell’Istituto don Calabria.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per fare il punto sulla situazione e sulle prospettive del Servizio Civile Universale, sottolineando ancora una volta il valore di questa istituzione che favorisce nei giovani l’educazione alla pace e alla solidarietà in un momento storico particolarmente delicato, attraversato da conflitti e da una crescente retorica bellicista. Un richiamo alla pace e alla nonviolenza che già il fondatore San Giovanni Calabria sentiva con profonda passione più di un secolo fa.
Al termine del convegno è previsto il taglio del nastro della mostra fotografica.
Il programma è stato presentato questa mattina dall’assessore alle Politiche giovanili insieme al direttore del Centro Polifunzionale Don Calabria, Roberto Baba Alberti responsabile del S.C.U. dell’Istituto Don Calabria e Mao Valpiana del Movimento Nonviolento.
Fu don Antonio Mazzi a firmare la prima convenzione col Ministero della Difesa per l’accoglienza degli obiettori di coscienza al Centro Don Calabria di via Roveggia. Era l’8 giugno del 1974 e l’obiezione di coscienza al servizio militare di leva era stata riconosciuta dal parlamento dello Stato italiano solo due anni prima, il 15 dicembre del 1972.
L’Opera fu il primo ente ad accogliere gli obiettori nel territorio veneto e il sesto in Italia.