Il 101° Arena di Verona Opera Festival completa il suo omaggio a Puccini, scomparso, nel 1924. Dopo i successi di Turandot e La Bohème, è la volta di una grande produzione: in scena, dal 2 al 30 agosto, quattro serate di Tosca, nell’allestimento elegante
Un triangolo amoroso, intenso e drammatico, una caccia all’uomo, in una città scossa dalla rivoluzione, una musica ricca e avvincente, per un’opera che scorre, come un film thriller, nella Roma del 1800. Con un ritmo teatrale incalzante e arie celeberrime (Recondita armonia, Vissi d’arte, E lucevan le stelle…), Tosca è fra i titoli più noti, amati e rappresentati al mondo, e sesta nella lunga classifica delle opere più popolari all’Arena di Verona, dal 1913, con Aida, ad oggi, sempre con interpreti di prestigio internazionale, come nel Festival in corso. Sul podio, per tutte le rappresentazioni, il M° Daniel Oren guiderà l’Orchestra di Fondazione Arena; il Coro, preparato da Roberto Gabbiani, e le voci bianche di A.Li.Ve., istruite da Paolo Facincani. Il direttore Oren festeggia, come sopra cennato, quarant’anni, dal suo esordio in Arena, avvenuto proprio con Tosca, al Festival 1984. La storia di Floria Tosca, creata dal drammaturgo Victorien Sardou, per Sarah Bernhardt, nel 1887, conquistò subito Giacomo Puccini, che, dopo lunghe trattative, ne affidò il libretto ai fidi Giacosa e Illica, quasi sfidando gli eccessi drammatici dei colleghi contemporanei, oggi accomunati dall’aggettivo “veristi”, e riscuotendo, alla prima romana del 1900, un successo clamoroso e ininterrotto, facendo della protagonista, la diva per eccellenza, del repertorio operistico. Così, il comunicato di Arena di Verona. Da notare che l’idea iniziale di utilizzo dell’Arena, il teatro all’aperto, più grande del globo, oggi, dedicato, soprattutto, alla rappresentazione di opere liriche, è dovuta al veronese tenore, Giovanni Zenatello (1876-1949). Per ulteriori info: www.arena.it
Pierantonio Braggio