Nel bicentenario della morte del compositore di Legnago Mozart fa pace con Salieri.
Entrano danza, cinema e nuovi partners extra-Verona.
Festival più giovane, social e green.
Torna il festival Mozart a Verona: giunto alla sesta edizione, vede coinvolti ventotto enti partner, tra i quali per la prima volta anche realtà extra-veronesi che, sotto la direzione artistica di Michele Magnabosco, presenteranno dal 5 gennaio al 2 febbraio un festival articolato su quarantatré appuntamenti ospitati in diciannove luoghi di Verona. Si arricchisce l’offerta artistica con la proposta di cinema, danza ed eventi cultuali quali reading e visite guidate.
Nato grazie ai promotori Comune di Verona, Fondazione Cariverona, Accademia Filarmonica di Verona e Fondazione Arena di Verona, la rassegna si conferma sempre più un appuntamento fisso, atteso e caratterizzante l’avvio dell’anno artistico e culturale veronese rivolto a famiglie, giovani e adulti. In occasione del bicentenario della morte (Legnago, 18 agosto 1750 – Vienna, 7 maggio 1825) quest’anno alle celebrazioni del genio di Salisburgo Mozart a Verona riserva un posto d’onore al legnaghese Antonio Salieri, collega (mai rivale!) compositore di Mozart nella Vienna di fine Settecento.
“Il Festival Mozart – spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini – rappresenta un esempio di eccellenza di come si costruisce un evento culturale con il coinvolgimento del territorio, garantendo un’alta qualità delle proposta e, al tempo stesso, riuscendo a rivolgersi a pubblici diversi trovando linguaggi in grado di arrivare a tutti. Il nostro grazie agli enti promotori che si sono uniti al Comune di Verona per organizzare una iniziativa di tale portata e ai 28 enti partner, un numero in continua crescita, che aggiungono valore al senso di collaborazione e di partecipazione condivisa alla base di questo Festival”.
“Ancora una volta Mozart a Verona – sottolinea il presidente commissione consiliare 4^ Pietro Giovanni Trincanato – si conferma un format vincente, che riesce sempre di più a coinvolgere realtà pronte a collaborare insieme e a mettere a disposizione del pubblico un programma ogni anno più ricco e di qualità. Una manifestazione apprezzata, i cui appuntamenti registrano spesso il tutto esaurito. Il Festival è la prova che quando la città mette i suoi talenti migliori a lavorare insieme il risultato è straordinario”.
L’INAUGURAZIONE. Il 5 gennaio, alle 20:30, nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, come da tradizione (fu proprio lì, in questa data il primo concerto di Mozart a Verona, poco più che ragazzo, nel 1770), l’Accademia Filarmonica di Verona aprirà il festival con Rosso Verona Baroque Ensemble: Un soffio di Mozart. Musica da camera per strumenti a fiato e archi, con musiche di Mozart e Girolamo Salieri. Genius loci anch’egli, nato a Legnago come lo zio, si affermò come clarinettista e compositore. La sua Sinfonia per clarinetto e orchestra, rimasta inedita e non più frequentata dai musicisti per molto tempo, esce dalle stanze della biblioteca dell’Accademia Filarmonica di Verona, in cui è stata conservata, per aggiungersi a questa festa da camera di strumenti a fiato e ad arco. L’ensemble Rosso Verona, che si esibisce su strumenti storici, propone un programma di musica da camera che vede brillare le voci del clarinetto e dell’oboe al fianco di una più canonica compagine di strumenti ad arco. Il Quartetto per oboe ed il Quintetto per clarinetto sono senza dubbio due tra le più fulgide gemme del repertorio cameristico di Mozart.
Il festival prende il largo con il concerto promosso da Cariverona, martedì 7 gennaio alle ore 20,30 a San Tomaso Cantuariense: “Il Giovane Mozart. Le ispirazioni di un genio”, con Magdalena Malec, concertista e docente riconosciuta a livello internazionale, al celebre organo suonato proprio dal compositore di Salisburgo nel suo viaggio a Verona.
L’ingresso ad entrambi gli eventi è gratuito previa prenotazione.
OSPITI INTERNAZIONALI. Il 13 e 30 gennaio al Filarmonico Marc Minkowski alla testa dei suoi Les Musiciens du Louvre proporrà le ultime tre sinfonie di Mozart nel secondo concerto promosso dall’Accademia Filarmonica, mentre al Teatro Ristori il violinista russo Sergej Krilov suonerà i primi due concerti per violino insieme a I Virtuosi Italiani il 17 gennaio.
MOZART E SALIERI. La sesta edizione di Mozart a Verona riconcilia i due compositori, Mozart e Salieri, che la leggenda vuole in contrasto tra loro: proprio in occasione del bicentenario della morte del compositore legnaghese, in questa nuova edizione del festival un posto d’onore è riservato proprio ad Antonio Salieri, figura di primo piano nel panorama musicale europeo nella seconda metà del Settecento e nel primo Ottocento. Il musicista sarà ricordato sia valorizzandone il magistero musicale, ancora oggi purtroppo sottostimato da molti, sia attraverso una riflessione sul suo rapporto con Mozart che evidenzi i legami tra i due sia sotto il profilo più aneddotico, fantasioso e romanzato (ancorché storicamente infondato) avviato da Puškin e approfondito nel secolo scorso da Schaffer e Forman, sia in una prospettiva storiograficamente e scientificamente più accurata e corretta, che presenti Salieri nella giusta considerazione che merita. A lui sono dedicati due conferenze dell’Università di Verona in Biblioteca Capitolare, un concerto (Orchestra di Padova e del Veneto e ensemble di fiati di Fondazione Arena di Verona), una lezione-concerto ideata da Elena Biggi Parodi, tra i maggiori esperti mondiali di Salieri con la partecipazione di Orchestra e Coro dell’Università di Verona e due opere: dal 19 al 26 gennaio, Falstaff nel nuovo allestimento di Fondazione Arena con regia di Paolo Valerio e direzione di Francesco Ommassini, in occasione del 50° anniversario della riapertura del Teatro Filarmonio (1975) e Mozart e Salieri di Rimskij Korsakov al Ristori con I Virtuosi Italiani, che partendo dal dramma di Puškin crea un ponte con la pièce di Shaffer. Infine, per suggellare l’omaggio al compositore legnaghese, Fondazione Arena di Verona propone la proiezione di un film al Teatro Filarmonico, sabato 18 gennaio.
LE NOVITÀ. Accresce il contributo degli eventi culturali, quali reading in Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere e Biblioteca Civica (per ragazzi), lezioni-concerto, due visite guidate tematiche sul patrimonio musicale della Fondazione Biblioteca Capitolare, tra i nuovi partners del festival, e una nel gioiello di arte barocca veronese San Domenico al Corso.
Anche questa edizione attesta quindi il desiderio delle quattro istituzioni promotrici e organizzatrici di ampliare sempre più l’offerta.
Entrano cinema e danza, con l’appuntamento di danza partecipativa al Museo degli Affreschi e la proiezione di un film sulla vita del genio di Salisburgo al Teatro Filarmonico: due nuove forme d’arte ed espressioni creative si aggiungono agli spettacoli di teatro di prosa e musicali, agli eventi per bambini e ragazzi, a lezioni-concerto, mostre, conferenze, convegni e presentazioni di libri, possibili grazie agli enti coinvolti.
Tra i nuovi partners, oltre la già citata Fondazione Biblioteca Capitolare il Circo Unificato dell’Esercito, Arte3 APS e Verona Piano Festival, anche realtà extra-veronesi: l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Ensemble Musagète (tra le realtà cameristiche più interessanti nel panorama nazionale) e la Società Italiana di Musica Contemporanea, che offrirà un concerto nel quale saranno presentate in prima esecuzione assoluta otto composizioni appositamente commissionate per Mozart a Verona.
Arricchiscono la proposta del festival i concerti de L’Appassionata, Piazza Brass Quintet, Amici della musica e Steinway Society, Società Letteraria, il Liceo Musicale “Montanari”, Bettedavis Duo con un’incursione della musica leggera ispirata ai Sonetti di Shakespeare (omaggio ad un altro genio indissolubilmente legato a Verona) e l’ormai immancabile doppio appuntamento con la Scuola Campanaria Verona.
Novità anche sulle sedi del Festival, in tutto diciannove, sei in più rispetto all’anno scorso: queste sono Biblioteca Capitolare, Museo degli Affreschi “G. B. Cavalcaselle”, Aula Magna del Polo Zanotto dell’Università di Verona, Sale dell’Accademia Filarmonica di Verona, San Giorgio in Braida, Sala civica del Comune di Zevio.
UNA SCELTA GREEN. Dati gli appuntamenti sempre più folti nel calendario del festival, che è più ampio, sconfinando anche nel mese di febbraio, i promotori hanno scelto di stampare i programmi in un’edizione ridotta per limitare il consumo di carta: il dettaglio di tutti gli eventi, costantemente aggiornati, saranno fruibili con QR Code.
PIÙ GIOVANE (E SOCIAL). Il festival vuole abbracciare tutte le fasce d’età, con un’offerta sempre più variegata e accattivante. Oltre all’atteso appuntamento dedicato ai bambini di Fondazione Arena e Fucina Culturale Machiavelli Baby Mozart k1, k2, k3… stella!, i giovani sono sempre più al centro. Anche quest’anno sono parte integrante della rassegna, con gli studenti IUSVE coinvolti nell’organizzazione.
Mozart diventa social: il festival ha aperto la pagina Facebook il canale Instagram (@mozartaverona), con cui tutti potranno interagire taggando la pagina e utilizzando l’hashtag #mozartaverona.
Informazioni e dettagli su tutti gli appuntamenti di Mozart a Verona su www.mozartaverona.it
DICHIARAZIONI
Cecilia Gasdia, Sovrintendente Fondazione Arena di Verona: "Anche quest’anno siamo felici di essere parte del Festival Mozart a Verona, manifestazione che, di edizione in edizione, si arricchisce di eventi e partner – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena–. Nel mese di gennaio Fondazione Arena proporrà iniziative rivolte a tutte le età per 16 alzate di sipario in sole tre settimane. Riprenderà infatti la musica da camera con i professori dell’Orchestra areniana, così come le proposte liriche e sinfoniche alle quali si aggiungeranno gli appuntamenti di Arena Young per i bimbi. L’impronta originale che abbiamo voluto conferire all’edizione 2025 è data dal confronto, senz'altro avvincente, tra il genio di Mozart e il suo contemporaneo Antonio Salieri, veronese, di cui ricorrono i 200 anni dalla scomparsa. Un’occasione di riscoperta imperdibile per tutti".
Filippo Manfredi, direttore generale Fondazione Cariverona: “Siamo convinti che questa edizione del festival possa segnare un ulteriore punto di svolta nel percorso fatto finora. Il nostro obiettivo è rendere la cultura, anche musicale, uno strumento di crescita a disposizione di tutti, indipendentemente dall’età o dal livello di istruzione. Il coinvolgimento dei giovani, l’introduzione di nuovi appuntamenti - che vanno dal cinema alla danza - e la comunicazione social sono strategie in grado di intercettare e appassionare un pubblico sempre più ampio, che va al di là degli esperti del settore. Dal viaggio di Mozart alla nascita di Salieri, il nostro territorio vanta un patrimonio ricco, che richiede però proposte innovative e trasversali per poter essere conosciuto e apprezzato da tutti. Siamo quindi felici che Mozart a Verona stia andando in questa direzione”.
Luigi Tuppini, Presidente dell’Accademia Filarmonica di Verona: "L’Accademia Filarmonica, protagonista diretta del primo incontro tra il Salisburghese e la città di Verona nel 1770 e co-organizzatrice di Mozart a Verona fin dalla prima edizione, con gioia e consapevole orgoglio rinnova la propria partecipazione al festival, insieme alle altre tre istituzioni promotrici e ai tanti enti partner, sempre più numerosi. Quest’anno il contributo del nostro sodalizio si arricchisce, affiancando al tradizionale concerto del 5 gennaio in ricordo del primo concerto italiano di Mozart con Rosso Verona Baroque Ensemble l’appuntamento con Marc Minkowski e i suoi Musiciens du Louvre, una delle maggiori orchestre barocche internazionali, un concerto di musica leggera ispirato ai Sonetti di Shakespeare del Bettedavis Duo, omaggio a un altro dei grandi geni dell’umanità legato alla nostra città, e le collaborazioni con l’Ensemble Musagète e il Liceo Musicale “Montanari” di Verona, a sostegno delle giovani e future generazioni di musicisti.
Michele Magnabosco, Direttore artistico di Mozart a Verona: "Ad ogni edizione Mozart a Verona si rinnova e cresce. Nel corso degli anni l’offerta si è fatta sempre più varia e articolata, valicando il confine dei soli eventi musicali a toccare ambiti diversi della proposta delle arti performative e della diffusione della cultura.
Quest’anno due nuove forme d’arte arricchiscono il parterre del festival, ampliando il potenziale pubblico: danza e cinema. Questo è il risultato congiunto del grande sforzo organizzativo messo in atto dalle quattro istituzioni promotrici e dello spirito di generosa partecipazione degli enti partner, a conferma la validità della formula di condivisione partecipativa che è ormai un “marchio di fabbrica” del festival.
Grande attenzione si è voluta dedicate in questa sesta edizione ad un musicista legato a Verona e a Mozart, vittima di “cattiva stampa” fin dall’Ottocento: Antonio Salieri. Nel bicentenario della morte, infatti, Mozart a Verona vuole contribuire a “riabilitare” il compositore legnaghese dall’immagine di mediocre invidioso nella quale è stato relegato da Puškin, tramandata ai nostri giorno nell’immaginario collettivo da Miloš Forman con il capolavoro cinematografico Amadeus. Concerti, conferenze, opere liriche, la lezione-concerto Processo a Salieri dell’Università sono certo riusciranno a porre sotto la corretta luce colui che in vita fu considerato uno dei più importanti compositori d’Europa".