A VERONA 600 STUDENTI ITALIANI IN VERSIONE ‘GIOVANI AMBASCIATORI’
Verona ha ospitato oggi in Gran Guardia 600 studenti provenienti da diverse scuole superiori e università italiane che si sono riuniti per vestire i panni di Giovani Ambasciatori.
L’iniziativa, che rientra nell’ambito di un percorso di formazione sulla diplomazia e le relazioni internazionali, organizzata da Italian Diplomatic Academy, Accademia Diplomatica Italiana per la Formazione e gli Alti Studi Internazionali (IDA), ha offerto ai partecipanti l’opportunità di simulare il lavoro dei diplomatici in un contesto altamente formativo. I giovani delegati sono stati chiamati a confrontarsi su temi di attualità globale, sviluppando competenze in negoziazione, public speaking e cooperazione internazionale.
L’evento ha rappresentato un'importante occasione per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del dialogo e della diplomazia, strumenti fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo e ha rappresentato, per questi giovani, l’evento preparatorio che anticipa il loro viaggio a Washington e New York che avverrà nelle prossime settimane. Oltreoceano, questi studenti parteciperanno a una conferenza internazionale di simulazione dei meccanismi di funzionamento delle Nazioni Unite, durante la quale potranno confrontarsi con centinaia di altri giovani provenienti da tutto il Mondo sulle principali problematiche mondiali e dare voce alle loro idee.
Nel rivolgere gli indirizzi di saluto agli studenti partecipanti, il Consigliere Francesco Fasoli, con compiti di collaborazione a supporto dell'attività del Sindaco nelle relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo dopo aver ricordato il ruolo internazionale che storicamente ha caratterizzato Verona, ha richiamato il Manifesto di Ventotene per sottolinearne l’attualità e l’importanza di comprenderne il contesto storico di nascita per meglio poterlo apprezzare nei nostri giorni e utilizzarlo come baluardo per realizzare il sogno di un’Europa Federale, implementando l’Unione politica degli Stati mantenendo ciascuno le proprie peculiarità. “L’Europa adesso ha urgenza di diventare forte per sedersi ai tavoli diplomatici. Non dobbiamo avere paura di questo, è un nostro dovere. E se qualcuno tra voi diverrà diplomatico o assumerà ruoli in ambiti internazionali, si ricordi che prima di portare i propri valori, dovrà conoscere bene i valori del popolo che lo accoglierà. Solo così si creerà un mondo di pace interculturale e non solo multiculturale”. Si conclude con queste preziose parole il messaggio del Consigliere Fasoli.
La Prof.ssa Paola Catanzaro, in qualità di Dirigente del Liceo Statale E. Medi di Villafranca di Verona, ha ricordato la valenza formativa e orientativa del programma “Studenti Ambasciatori” e il suo riconoscimento come attività PCTO. Inoltre, il lavoro svolto dagli studenti può essere caricato sulla Piattaforma Unica Ministeriale per l’Orientamento in uscita, come Capolavoro dello Studente e dimostrazione delle competenze pratiche da loro apprese. “La scuola orienta gli studenti ad usare nella quotidianità la diplomazia: il dialogo, la comunicazione, lo sguardo per parlare di pace, di sicurezza, di cooperazione. L' esperienza che stanno facendo con l'Italian Diplomatic Academy in qualità di studenti ambasciatori tende a sviluppare le competenze chiave europee, in particolare la competenza alfabetica funzionale, la competenza multilinguistica, la competenza personale e sociale come capacità di imparare ad imparare, ultima ma non ultima collegata all'educazione civica la competenza sociale civica in materia di cittadinanza”, afferma la Dirigente.
Infine, gli studenti hanno avuto l’opportunità di ascoltare le illuminanti parole del Prof. Andrea Rigoni, non-resident Senior Fellow dell’Atlantic Council di Washington. Nel suo intervento ha illustrato il ruolo cruciale del digitale nei rapporti internazionali e il suo impatto sulla sicurezza e sulla stabilità delle democrazie. “Sebbene il digitale non uccida direttamente, può generare effetti altrettanto gravi – se non peggiori – attraverso l’invisibile manipolazione della realtà così come ci viene rappresentata”, ha sottolineato Rigoni.