Teatro alla Giudecca per tornare “A riveder le stelle”
L’Istituto di Reclusione Femminile Giudecca di Venezia ha ospitato il 25 e 26 marzo l’azione teatrale itinerante, per la regia di Alessandro Anderloni, tratta dalla Divina Commedia di Dante Alighieri con le attrici del progetto “Dante alla Giudecca” e con la partecipazione di Mauro Palmas (liuto cantabile) e Alessandro Foresti (organo)
Un cammino teatrale e musicale lungo le tre cantiche della Divina Commedia in un luogo, la Giudecca, che evoca da una parte il fondo dell’Inferno, dove sono condannati al “fine pena mai”, i dannati; dall’altra il punto di svolta del percorso fisico e spirituale del poeta pellegrino, “nel mezzo del cammin” della nostra, non della sua vita.
È infatti da quel luogo, dove Dante vede e tocca fisicamente il Male (Satana), che è possibile intraprendere il cammino della salvezza, uscendo “a riveder le stelle”. Ecco che il racconto dell’uscita dall’Inferno assume per le detenute protagoniste di questo spettacolo una metafora del loro viaggio di speranza: da luogo di dolore alla possibilità di riscatto.
Lo spettacolo “A riveder le stelle” è uno sviluppo del percorso che Alessandro Anderloni, regista e attore veronese, ha compiuto dal 2019 nella Casa Circondariale di Verona, dove la Divina Commedia di Dante è stata messa in scena (in varie tappe) intorno all’anniversario dei settecento anni dalla morte del poeta nel 2021. Su invito del direttore dell’Istituto di Reclusione Femminile Giudecca Mariagrazia Bregoli, Anderloni ha proposto un percorso teatrale sulla Commedia ad alcune detenute dell’Istituto di Venezia, prendendo spunto proprio dal nome del luogo in cui si trova, la Giudecca (l’antico ghetto ebraico).
Spiega Anderloni: «Le donne della Giudecca hanno aperto i nostri occhi alla speranza. Loro che vivono in un luogo di reclusione ci insegnano a guardare oltre le meschinità del nostro tempo, in cui altre donne in ruoli di potere non sanno che parlare di armi, di guerra e di morte mentre dalla Giudecca è arrivato un messaggio di pace universale. Sono grato a queste donne coraggiose e generose e tutto il personale della Casa di Reclusione Femminile di Venezia che ogni giorno le accompagna nel loro cammino verso il giorno in cui ritorneranno “a riveder le stelle”»
Gli spettacoli sono stati uno il 25 marzo (in occasione del Dantedì) e due il 26 marzo, di cui una rappresentazione al mattino alla quale hanno partecipato come spettatori gli studenti del Liceo Fogazzaro di Vicenza.
Le azioni teatrali si sono sviluppate in forma itinerante nei luoghi della Giudecca, secondo un itinerario che ha ricalcato quello della recente esperienza espositiva realizzata in occasione della Biennale Arte, quando l’Istituto di Reclusione ha ospitato il Padiglione della Santa Sede. Gli spettatori hanno percorso gli spazi della detenzione e incontrato le scene della Commedia in tre tappe: Inferno, Purgatorio, Paradiso.
Le attrici hanno interpretato gli endecasillabi di Dante, protagonisti di azioni sceniche a interagire con i luoghi del carcere. Ad accompagnare le scene sono intervenuti il liutista Mauro Palmas e l’organista Alessandro Foresti. L’adattamento del testo di Dante e la regia sono di Anderloni. I costumi sono stati realizzati dalla Cooperativa Sociale Il Cerchio nell’ambito del progetto Branco Lotto n. 10,
Lo spettacolo costituisce la prima tappa del progetto “Dante alla Giudecca”: un’iniziativa della Direzione della Casa di Reclusione Femminile Giudecca, realizzata dall’Associazione Le Falìe con il sostegno della Fondazione San Zeno, la collaborazione del personale, degli agenti di Polizia Penitenziaria e dell’area educativa dell’Istituto e la collaborazione della cooperativa Rio Terà dei Pensieri.