GIFUNI AL TEATRO NUOVO ‘CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO’
Fabrizio Gifuni sul palco con lo studio sulle lettere della prigionia di Aldo Moro. Martedì 6 maggio alle ore 21. Il biglietto costa 10 euro in tutti i settori, con posti numerati.
Una profonda analisi degli scritti di Aldo Moro: Fabrizio Gifuni esplora le lettere e il memoriale scritti da Moro durante i 55 giorni di prigionia, offrendo un potente sguardo su un momento cruciale della storia italiana. Una riflessione sulla memoria collettiva: Lo spettacolo invita il pubblico a riflettere sul ruolo della memoria storica e sulla responsabilità civile, portando in scena le parole di Moro come una testimonianza che continua a interrogare la società italiana. Una messa in scena minimalista ma potentemente simbolica: Utilizzando pochi elementi scenici, Gifuni riesce a creare un’atmosfera intensa e carica di significato, dove ogni gesto e parola contribuiscono a rievocare la figura di Aldo Moro e il suo dramma personale e politico.
Per Fabrizio Gifuni non è solo una grande prova d’attore (come concentrazione e forza di convincimento), ma una performance straordinaria, e anche fisicamente durissima di come un palcoscenico può diventare il luogo di incontro, conoscenza e maturazione di una comunità
Durante la prigionia Moro parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri.
Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre Moro urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura.
A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato.
Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. I corpi a cui non riusciamo a dare degna sepoltura tornano però periodicamente a far sentire la propria voce. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre.
Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, riannodando una lacerante antibiografia della nazione, Fabrizio Gifuni – che ha dato vita ad Aldo Moro anche sullo schermo in Esterno notte di Marco Bellocchio e Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana – attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia, si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.
Ideazione e drammaturgia di Fabrizio Gifuni
Si ringraziano Nicola Lagioia e il Salone internazionale del Libro di Torino, Christian Raimo per la collaborazione Francesco Maria Biscione e Miguel Gotor per la consulenza storica
Info biglietteria.
La biglietteria è aperta con i seguenti orari: da lunedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30 o fino all’inizio dello spettacolo nelle giornate in cui è previsto.
La biglietteria rimarrà chiusa dal 25 al 27 aprile e dall’1 al 3 maggio
Box Office, dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-19.00 sabato ore 9.30-12.30