TOSI (FI): “SENZA GRANDI EVENTI E QUALITÀ TURISTICA GLI HOTEL DI LUSSO, VECCHI E NUOVI, RIMARRANNO VUOTI. TOMMASI SFUGGE AL CONFRONTO CON OPERATORI E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA”
“Turismo sempre più di scarsa qualità, Verona mai caduta così in basso come oggi. Con me anche 3-4 grandi eventi l’anno e oltre 65 milioni di euro di indotto. Tommasi senza progettualità. Federalberghi costretta a comprare una pagina sul giornale per chiedere al Sindaco l’apertura di un dialogo”
Verona 24 aprile – L’europarlamentare di Forza Italia ed ex Sindaco Flavio Tosi dice: “Comprendo bene l’appello di Federalberghi all’amministrazione comunale: al di là dei nuovi hotel di lusso, il tema vero qui è ripensare e riqualificare l’offerta turistica e culturale della città, mai caduta così in basso come oggi. Se non lo si fa poi quegli hotel rimangono vuoti. Ma quel che è più grave è che manca il dialogo con gli operatori di settore, il Sindaco Tommasi non se ne cura proprio. Al punto che un’autorevole associazione di categoria come Federalberghi è costretta a comprare una pagina sul giornale per chiedergli un confronto”.
Tosi si riferisce all’inserzione su L’arena di oggi firmata da Maurizio Russo, presidente di Federalberghi Confcommercio.
Tosi afferma: “Oggi Verona è città che attrae sempre meno il turismo qualificato e spendente, se si esclude il periodo della stagione lirica. Il fatto è che da anni mancano grandi mostre, eventi internazionali, manifestazioni di respiro globale. Da Sindaco ne organizzavo anche tre o quattro l’anno, così in dieci anni abbiamo portato oltre un milione di visitatori e 65 milioni di euro di indotto. Dopo la fine del mio mandato, non si è visto più nulla. Se non si parte da questo ragionamento, non si va da nessuna parte. È l’interesse culturale che si crea in città che porta turismo di alto livello”.
Il paradosso, continua Tosi, “è che in una città d’arte come Verona, dal potenziale enorme, è latente una progettualità su urbanistica, turismo e ricettività. Tommasi non ha una minima programmazione su questo e nemmeno non si confronta con gli operatori di settore e le più importanti associazioni di categoria. Preferisce improvvisare e andare allo scontro. La sua amministrazione a parole predica tanto il dialogo, ma nei fatti preferisce il soliloquio”.