Popillia Japonica: uno scarabeo minaccia le coltivazioni. Avvistamento, nel Trevigiano, di alcuni esemplari dell’insetto, che attacca 300 specie. Alberto De Togni, Confagricoltura: “Bisogna contenere subito la diffusione: un’altra cimice sarebbe catastrof
“Non basta la cimice asiatica, un altro insetto, pure asiatico, minaccia le coltivazioni di frutta e di verdura delle aziende agricole. In un vigneto, nel Trevigiano, sono stati avvistati, infatti, alcuni esemplari di Popillia Japonica, scarabeo giapponese che si alimenta con quasi 300 specie vegetali, settore viticolo compreso. Le larve infestano i prati nutrendosi delle radici, mentre gli adulti attaccano numerose specie spontanee, ornamentali, forestali e da coltivazione, provocando defogliazioni, distruzione di fiori e frutti. “Sulle nostre coltivazioni incombe un’altra specie aliena che può darci grossi grattacapi – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Confidiamo in una pronta azione, compiuta congiuntamente da istituzioni, tecnici e agricoltori, che possa contenere la diffusione di questa specie, evitando un’infestazione totale come quella della cimice asiatica che ha creato e crea tantissimi danni nelle campagne. Lo scarabeo giapponese è un coleottero nocivo prioritario, estremamente polifago e dannoso per numerose colture: se si diffondesse sarebbe la catastrofe. Il Servizio fitosanitario Regionale ha attivato lo stato d’allerta, intensificando le indagini sul territorio con la raccolta di campioni, per l’identificazione in laboratorio. Invitiamo gli agricoltori veronesi a prestare la massima attenzione e a segnalare eventuali presenze al servizio regionale”. In collaborazione con l’Università di Verona, verranno installate nei prossimi giorni alcune trappole, nell’area interessata del Trevigiano, come misura fitosanitaria immediata per la cattura massale e per limitare il rischio di diffusione. Lo scarabeo giapponese, originario del Giappone e della Russia orientale, è stato accidentalmente introdotto in Nord America all’inizio del XX secolo, diffondendosi anche in Europa a partire dal 2014, con i primi focolai, in Piemonte e in Lombardia. Attualmente è presente in alcune aree dell’Italia settentrionale e della Svizzera, ma la sua diffusione in Europa rimane una grave minaccia per l’agricoltura, le aree verdi e gli ecosistemi. Popillia Japonica attacca in primis le piante di melo e pesco, oltre a piccoli frutti e viti. Inoltre si nutre di graminacee, mais e soia, non disdegnando tiglio, acero e rosa. Gli adulti danneggiano soprattutto le foglie, che seccano e cadono. Le larve si nutrono nei primi strati del suolo, sotto la superficie, causando danni alle radici delle piante ospiti. Nel caso di forti infestazioni su tappeti erbosi, si osservano sintomi quali assottigliamento, ingiallimento e avvizzimento del cotico erboso. A fine estate o all'inizio dell'autunno, a causa dello stress idrico, appaiono ampie chiazze di erba secca e morta”. Ci mancava, proprio, la Popillia, per completare il quadro dei problemi, che ostacolano il mondo agricolo. Importante e tempestiva la segnalazione, di cui sopra, e l’inizio immediato di ricerche e di studi, per evitare la diffusione del pericolosissimo insetto, la cui presenza è da segnalare con la massima sollecitudine.
Pierantonio Braggio