“Per la filiera della carne bovina serve un Piano Nazionale Straordinario e un Patto, con il settore del bovino da latte”, è il titolo dell’importante convegno, tenutosi a Veronella, Verona, nel quadro della “Sagra della Madonna del Carmine”, della “II Fe
L’affollato incontro ha avuto luogo, il 10 luglio scorso, nel quadro degli eventi sopra cennati, dovuti alla collaborazione fra Comune di Veronella, Pro Loco di Veronella ed OP Unicarve - Organizzazione Produttori Carni Bovine Certificate, eventi, che riprenderanno nei giorni dal 18 al 22 del mese in corso. A cura dell’organizzatore del convegno, l’allevatore di Veronella, Andrea Corso, hanno relazionato i vertici delle Organizzazioni di settore, Floriano De Franceschi e W Lucchetta, rispettivamente presidente e direttore di ARAV - Associazione Regionale degli Allevatori del Veneto, Andrea Mezzanato, presidente dell’OP Unicarve, e Giuliano Marchesin, direttore del Consorzio Sigillo Italiano. Il dibattito si è concentrato sulla necessità di aumentare l’approvvigionamento dei ristalli, ossia, di trasferimenti di giovani vitelli a stalle, per l’ingrasso, negli allevamenti specializzati del nord-Italia, poiché il bacino fornitore della Francia, che conta oltre 3,5 milioni di vacche nutrici, sta aumentando le attività di ingrasso e, contemporaneamente, ha aperto nuovi mercati, nel nord-Africa, per la fornitura dei ristalli, riducendo i capi, destinati all’Italia, ed aumentando, in modo significativo, i prezzi di vendita dei vitelli. Due, i canali di approvvigionamento, individuati dai relatori: il più consistente, sotto il profilo finanziario e numerico – ha evidenziato il presidente di OP Unicarve, Andrea Mezzanato - è riuscire a convincere il Ministero dell’Agricoltura a recuperare, dai fondi non spesi del PNRR, un importo di circa 500 milioni di euro, da destinare all’acquisto di vacche nutrici, circa 200 mila, per produrre in Italia i vitelli necessari all’ingrasso, che, nell’arco di un anno potrebbero diventare circa 180 mila, evitando di trasferire in Francia oltre 250 milioni di euro, per l’acquisto di loro ristalli. L’altro canale, più laborioso, ma con numeri ridotti – hanno segnalato De Franceschi e Lucchetta – è ricercare una collaborazione, con gli allevatori di vacche dal latte, per utilizzare il seme sessato, per la rimonta interna (nascita di vitelle da destinare a diventare vacche da latte) e il seme di tori da carne, per ottenere incroci di bovini da carne, da destinare all’ingrasso. In tal senso, “dobbiamo aumentare la disponibilità di bovini, per la filiera 100% Italia” – ha sottolineato il direttore Marchesin – intervenendo, sul tema della qualità e della certificazione delle produzioni, con il Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia – “Quindi, ben vengano tutte le proposte per ottenere più ristalli italiani, da destinare all’ingrasso”. Non è mancato qualche attimo di tensione, quando un cittadino, convinto che tutti i mali del Pianeta siano determinati dal metano, emesso dagli allevamenti, anziché dai trasporti (terrestri, navali ed aerei), dalle industrie e dal riscaldamento domestico… Ha riappacificato gli animi, alla fine, lo Show-cooking della Chef, Tiziana Garbo, del Ristorante Oro Nero di Chioggia, presentato dalla conduttrice Elisa Bagordo, con la realizzazione di un piatto Gourmet, alla carne di Scottona, allevata ai cereali, con il Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia e valorizzata con il marchio del Consorzio Sigillo Italiano, che promuove e valorizza i prodotti, ottenuti con il sistema di qualità nazionale zootecnica, ‘Sigillo italiano’. Un marchio, questo, che, forte ed autorevole, mira ad aiutare i consumatori, a riconoscere le produzioni di qualità degli allevatori italiani. Un convegno, dunque – non chiacchere, ma fatti – molto riuscito, per la presenza, appunto di esperti tecnici, convegno, che, con il suo svolgimento e con tanto di Schow-cooking ad hoc, ha dimostrato, fra l’altro, come la Sagra di Veronella, disponga di tutti i numeri, per diventare motivo e centro di futuri, ulteriori, costruttivi incontri, in tema di “carni di garantita qualità”.
Pierantonio Braggio

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