"Pan e Siringa" di Sebastiano Ricci acquisito da Fondazione Cariverona in comodato al Comune di Belluno per Palazzo Fulcis
La Fondazione Cariverona ed il Comune di Belluno sigleranno a breve il comodato che vede la concessione di alcuni dipinti della Fondazione al Museo di Palazzo Fulcis, tra i quali si segnala per importanza la straordinaria opera Pan e Siringa di Sebastiano Ricci, recentemente apparsa sul mercato ed acquisita da Fondazione Cariverona proprio perchĂŠ vada a riunirsi nel percorso espositivo alle altre del ciclo riccesco giĂ conservate presso Palazzo Fulcis.
Lâoperazione nasce dalla comune volontĂ di conferire piena valorizzazione alle proprie collezioni dâarte e dalla possibilitĂ da parte di Palazzo Fulcis di dare unitarietĂ alla collezione dei dipinti del Ricci, consentendo una loro lettura integrata ed, al contempo, massima fruibilitĂ e valorizzazione.
Si è trattato di unâacquisizione unica, per unâopera intimamente legata al patrimonio di Belluno e alla storia del palazzo, una grande opportunitĂ per entrambe le Istituzioni, considerato il valore artistico delle opere concesse in comodato e la rilevante importanza della loro presenza nell'ambito del percorso espositivo del museo.
A Palazzo Fulcis fervono giĂ i preparativi per accogliere lâopera ed organizzare un evento aperto alla cittadinanza dove poter ammirare la preziosa opera del Ricci allâinterno del ragionato percorso espositivo.
âLa nostra Fondazione è dedita alle proprie comunitĂ non solo con lâazione erogativa ma sempre piĂš anche attraverso lâintelligente valorizzazione dei propri contenitori e del rilevante patrimonio artistico delle nostre collezioni. â spiega il Presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco - Questa operazione è quindi pienamente coerente con le finalitĂ istituzionali di promozione della cultura poste in essere da Fondazione Cariverona e segna un punto di arrivo nel progetto di valorizzazione di Palazzo Fulcis, dopo la lunga e complessa trattativa che ci ha visto impegnati nellâacquisto dellâopera Pan e Siringa di Sebastiano Ricci.â
âUn altro, fondamentale, pezzo della nostra storia â dichiara il Sindaco di Belluno, Jacopo Massaro - viene recuperato e torna a casa, nella cittĂ e nel palazzo per i quali era stato concepito, raggiungendo le altre straordinarie tele di Sebastiano Ricci giĂ presenti e andando integrare il ciclo realizzato per la famiglia Fulcis, capolavoro del Settecento europeo. Con questa operazione, gli altri comodati concessi da Fondazione Cariverona, e le donazioni ricevute a partire dallâinaugurazione del nuovo museo, Palazzo Fulcis continua nel migliore dei modi il suo percorso di crescita e di arricchimento della proposta espositiva e culturaleâ.
Vi sono poi ulteriori novitĂ riguardanti i comodati di opere dâarte che Fondazione Cariverona ha con il Comune di Belluno: mentre i due enti hanno provveduto al recesso anticipato del comodato della scultura bronzea âNovecentoâ di Arnaldo Pomodoro ora posta sotto porta Dante e che verrĂ ricollocata in contesto privato, con lâoccasione della nuova importante acquisizione, a conclusione della mostra âSebastiano Ricci. Rivali ed Eredi. Opere del Settecento di Fondazione Cariveronaâ, due importanti opere della collezione ivi esposte verranno concesse in deposito arricchendo il percorso permanente del museo di Palazzo Fulcis: il Ritratto di dama con ancelle di Antonio Pellegrini, straordinario ritratto del periodo inglese del grande ârivaleâ di Ricci, e il Paesaggio con pellegrino e lavandaie di Alessandro Magnasco e Anton Francesco Peruzzini, un testo pittorico di grande qualitĂ che attesta i legami che Sebastiano intrattenne con il pittore genovese e che fu fondamentale per la concezione del paesaggio del nipote Marco Ricci.
VerrĂ , infine, confermata la permanenza in comodato al Museo di Civico di Belluno anche di ulteriori tre opere giĂ da tempo in esposizione permanente . Si tratta di Lâuomo e il satiro sempre di Sebastiano Ricci, della Pianta prospettica della cittĂ di Belluno di Domenico Falce e della Baruffa tra zatteri e biri di Pietro Brancaleoni e Antonio Lazzarini.