MATTUZZI: «UNA CONVENZIONE CHE RENDERÀ NEGLI ANNI L’OFFERTA ABITATIVA SOCIALE SEMPRE PIÙ CORRISPONDENTE ALLE NECESSITÀ DEL TERRITORIO».
Il Lago, le Colline moreniche, la Valpolicella, la Valdadige, il Villafranchese e la
Pianura sud ovest: territori dei trentasette comuni coinvolti nel progetto pilota
di offerta abitativa sociale, promosso da ATER Verona e ATS (Ambito
Territoriale Sociale - Distretto Ovest) e avvallato dalla Regione Veneto.
Una mission di governance in ambito sociale che creerà strumenti utili al
miglioramento delle politiche per la casa e che punterà ad una completa
integrazione tra l’offerta abitativa e le politiche socio assistenziali dei Comuni.
«Gli Ambiti Territoriali Sociali - specifica Gianluigi Mazzi, sindaco di Sona e
capofila dell’ATS - si occuopano di promuovere e garantire politiche sociali,
sanitarie del lavoro, dell’istruzione e della casa, per garantire continuità e
stabilità a famiglie e persone in condizioni di disagio. E in questo periodo
storico, le politiche abitative hanno bisogno di strumenti efficaci per poter
contrastare i fenomeni di povertà abitativa che sempre di più coinvolgono le
nostre comunità».
Il 15 dicembre, a Verona, presso la sede dell’ATER, l’ATS Distretto Ovest
firmerà con l’Azienda regionale la convenzione dando l’avvio ufficiale al
progetto di gestione coordinata delle politiche abitative. «Il nostro Ambito ha
trovato finalmente l’interesse pieno di l’ATER, favorendo azioni consultive,
propositive e di supporto al fine di conciliare le esigenze del territorio con il
patrimonio residenziale popolare disponibile» continua Marilinda Berto,
referente delle politiche per la casa per ATS e assessore nel Comune di
Castelnuovo del Garda.
Una collaborazione che permetterà, non solo una mappatura puntuale degli
alloggi di edilizia residenziale disponibili sul territorio, ma anche una completa
raccolta di dati, utili al fine dell’assegnazione delle domande per l’accesso alle
graduatorie comunali.
«Questa convenzione - dichiara il presidente di ATER, Matteo Mattuzzi - sarà
un primo progetto che potrà essere replicato sull’intero panorama abitativo
provinciale. Una garanzia territoriale efficace che renderà negli anni l’offerta
abitativa sociale sempre più corrispondente alle necessità del territorio
nell’ottica di mettere la Persona al centro del progetto».
Non meno importante è il coinvolgimento degli enti del terzo settore che, in
collaborazione con i Comuni, monitoreranno la conduzione degli immobili da
parte degli assegnatari; la relativa gestione dei rapporti col vicinato; la corretta
informazione sulle regole e la mediazione per il recupero delle morosità.
Sposalizio questo, tra Comuni e ATER, utile anche ad attivare un confronto
coordinato per reperire, attraverso i finanziamenti pubblici, aree edificabili o
fabbricati da recuperare per ampliare l’offerta abitativa pubblica.
A questo scopo i Comuni si impegnano, previa delibera consigliare, ad
esonerare l’ATER dal pagamento dell’imposta IMU gravante sugli alloggi sfitti,
così da conferire all’ATER maggiori risorse finanziarie da utilizzare per il
recupero del patrimonio abitativo esistente nello stesso ambito.
«Un’operazione - conclude il presidente Mattuzzi- che ci consentirà di
reimpiegare questi fondi per la ristrutturazione degli alloggi sfitti al fine di
poterli efficientare sia dal punto di vista energetico che sismico, con il
conseguente risparmio in bolletta per le future famiglie che vi abiteranno».