‘COM’ERI VESTITA?’. LA MOSTRA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE ARRIVA ALLA SCUOLA SFP ENGIMI
Molto spesso alle vittime di violenza sessuale viene chiesto: “Che cosa indossavi? Com’eri vestita?”, quasi a colpevolizzarle per il loro abbigliamento. Uno stereotipo duro a morire, che ribalta l’attribuzione delle responsabilità non sull’autore della violenza ma su chi la subisce.
Su questo tema si concentra la mostra ‘Com’eri vestita?’, promossa per il secondo anno consecutivo dalla Circoscrizione 3^ in collaborazione con Isolina e…, associazione per la prevenzione del femminicidio.
L’esposizione, allestita per la prima volta lo scorso anno all'interno di un istituto scolastico, precisamente il liceo Maffei, per l’edizione 2024 è ospitata, dal 18 al 21 novembre, alla scuola SFP ENGIM, in via Angelo Berardi 9 al Chievo.
E’ qui che sarà a disposizione degli studenti e delle studentesse, offrendo loro l'opportunità di esplorare le storie di donne vittime di violenza, raccolte da un centro antiviolenza.
La mostra è inoltre aperta al pubblico, con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle 14.30 alle 19, con la possibilità di visite guidate curate dagli studenti della scuola.
Durante le mattine, su appuntamento, le scuole avranno l’opportunità di visitare l’esposizione, offrendo così uno spazio educativo che invita alla riflessione e al confronto su un tema delicato e di estrema attualità.
La mostra presenta testimonianze autentiche di donne che hanno subito violenza, accompagnate dagli abiti che indossavano al momento degli episodi, dimostrando come il tipo di abbigliamento non giustifichi in alcun modo la violenza subita.
L'esposizione vuole contrastare lo stereotipo dannoso e spesso utilizzato per colpevolizzare le vittime, ribadendo con forza l'importanza del consenso e sostenendo la campagna di Amnesty International #iolochiedo.
“Ci avviciniamo alla giornata del 25 novembre con un momento di riflessione sulla violenza di genere – afferma il presidente della Circoscrizione 3^ Riccardo Olivieri –. Questa iniziativa non solo denuncia le violenze di genere, ma si propone anche di promuovere una cultura di rispetto e consapevolezza, incoraggiando le vittime a riconoscere e denunciare situazioni di abuso. Grazie all’aiuto di professori, studenti e volontari della comunità locale, l’evento intende diffondere un messaggio chiaro: la violenza non può e non deve essere giustificata”.
Presenti in conferenza stampa, oltre al presidente della 3^ Olivieri, la vicepresidente Sara Ottolini, Marisa Mazzi dell’associazione Isolina e…, e la dirigente scolastica della scuola SFP ENGIM Paola Merci.
“Isolina e…” è un’associazione di donne e di uomini che dal 2013 è impegnata ad affrontare con efficacia la gravissima emergenza umana, sociale, culturale e politica dovuta al fenomeno dei femminicidi. L’associazione prende nome da Isolina Canuti, giovane donna veronese uccisa ai primi del ‘900 da un capitano dell’esercito perché non rimanesse traccia della sua gravidanza.